Captain Marvel
Titolo Originale: Captain Marvel
Nazione: U.S.A.
Anno: 2018
Genere: Azione, Avventura, Fantastico
Durata: 124'
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Sito ufficiale: www.marvel.com/captainmarvel
Cast: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Mckenna Grace, Gemma Chan, Lee Pace, Ben Mendelsohn, Jude Law, Annette Bening, Djimon Hounsou, Clark Gregg, Colin Ford, Rune Temte, Chuku Modu
Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Walt Disney
Data di uscita: 06 Marzo 2019 (cinema)
Trailer:
(Opinioni presenti: 2 - Media Voto: 2 Stelle)
Fai un tuffo negli anni Novanta, quando una guerra intergalattica tra due razze aliene coinvolge la Terra. Carol Danvers e uno sparuto gruppo di alleati vengono catapultati al centro del ciclone. Segui le sue avventure e scopri come è diventata la più grande supereroina dell’universo.
Sebbene abbia preso definitivamente forma nel 2019, era stato annunciato già sei anni addietro ed è il ventunesimo film appartenente al Marvel Cinematic Universe, nonché primo della serie ad avere un personaggio femminile come protagonista.
Procediamo, però, in ordine, perché Captain Marvel è un’identità segreta assunta da diversi dei supereroi appartenenti ai fumetti di cui è stato uno dei massimi creativi il compianto Stan Lee, e il primo e più noto di essi fu, nel 1967, Mar-Vell, proveniente dal pianeta dei Kree per difendere la Terra da minacce aliene.
Identità segreta poi assunta da Monica Rambeau, sergente della Guardia Costiera di New Orleans, da Genis-Vell, figlio in provetta di Mar-Vell ed Elysium, da Phyla-Vell, in possesso di forza sovrumana, dal soldato-ingegnere Kree Noh-Varr e, nel 2012, dalla Carol Danvers in precedenza conosciuta come Ms. Marvel.
La Carol Danvers che, manifestante sullo schermo i connotati di Brie Larson, è un’ex pilota di caccia della U.S. Air Force destinata, appunto, a diventare una delle eroine più potenti della galassia, unendosi al gruppo militare d’élite dei Kree denominato Starforce e trovandosi al centro di un conflitto tra due mondi alieni.
Man mano che, tra Jude Law nei panni del suo mentore Yon-Rogg, Djimon Hounsou in quelli del mercenario Korath e Annette Bening impegnata a concedere anima e corpo a Intelligenza Suprema, leader dell’Impero Kree, è un cast decisamente ricco a popolare le oltre due ore di visione messe in piedi da Anna Boden e Ryan Fleck, autori di “5 giorni fuori” ma dal curriculum prevalentemente legato alla tv.
Oltre due ore di visione che, essendo ambientate a metà anni Novanta, non solo tirano in ballo un Nick Fury alias Samuel L. Jackson ancora semplice agente e privo della caratteristica benda nera con cui abbiamo imparato ad amarlo, ma non mancano di giocare in maniera più o meno divertita la carta della nostalgia, sguazzando in mezzo a internet café, videonoleggi che sfoggiano videocassette sugli scaffali, lente e più che sorpassate connessioni di rete.
Senza contare la colonna sonora spaziante da “Come as you are” dei Nirvana a “Celebrity skin” delle Hole, a commento di un’operazione in cui gli invasori extraterrestri Skrull, tra l’altro, sembrano richiamare nel look alcune creature tipiche del telefilm “Star trek”.
Del resto, è facile intuire che ci troviamo dinanzi ad uno dei tasselli più fantascientifici dell’intera epopea cinematografica marveliana mentre assistiamo all’evoluzione di un racconto per immagini che, se in un primo momento sembra abbracciare gli stilemi della vecchia e apprezzabile scuola dei cinecomic, con tanto di tutt’altro che disprezzabile sequenza d’azione a bordo di un treno in corsa, non manca di approdare al consueto tripudio di elaborati effetti digitali.
Al servizio di scontri che, come ormai da tradizione, riescono a regalare emozioni soltanto ai giovani spettatori e a quelli profani del genere... rendendo il tutto un guardabile spin-off in salsa prequel – non privo di momenti di noia e di poco esaltante ironia – atto semplicemente ad introdurre colei che ha ottenuto proiezione energetica e capacità di volare per tornare a combattere, poi, nell’atteso “Avengers: Endgame” di Anthony e Joe Russo.
La frase dal film:
“Qui non si tratta di combattere guerre, ma di terminarle”
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