A Christmas Carol
Titolo Originale: A Christmas Carol
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Animazione, Drammatico, Fantastico
Durata: 96'
Regia: Robert Zemeckis
Sito ufficiale: www.disney.go.com/disneypictures/...
Sito italiano: www.disney.it/Film/a-christmas-carol
Cast (voci): Jim Carrey, Gary Oldman, Robin Wright Penn, Colin Firth, Cary Elwes, Bob Hoskins, Daryl Sabara, Sammi Hanratty, Fay Masterson, Molly C. Quinn
Produzione: ImageMovers, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Data di uscita: 03 Dicembre 2009 (cinema)
Trailer:
(Opinioni presenti: 3 - Media Voto: 4 Stelle)
Ebenezer Scrooge (Jim Carrey) incomincia le festività natalizie con il suo solito disprezzo, arrabbiandosi con il fedele contabile (Gary Oldman) e l'allegro nipote (Colin Firth). Scrooge rende chiaro che non ha nessuna intenzione di godersi le feste e, come sempre, si reca a casa da solo, dove incontra il fantasma del suo vecchio socio in affari, Joseph Marley. Marley sta pagando da morto il prezzo della sua avidità e spera di aiutare Scrooge a evitare un destino simile, così gli annuncia che sarà visitato da tre spiriti. Ma quando i fantasmi del Natale Passato, Presente e Futuro portano il vecchio Scrooge attraverso un viaggio che gli rivela delle verità che non ha intenzione di affrontare, deve aprire il suo cuore per riparare ad anni di cattiva condotta prima che sia troppo tardi.
"E’ come se Charles Dickens avesse scritto questa storia con l’intenzione di farla diventare un film, considerando la sua forza visiva e cinematografica. E’ la migliore storia di viaggi nel tempo mai scritta e io volevo realizzare il film nel modo in cui ritengo fosse stato originariamente concepito dall’autore".
A parlare è uno che di viaggi nel tempo se ne intende, visto che è il Robert Zemeckis cui dobbiamo la trilogia "Ritorno al futuro" e che, a due anni da "La leggenda di Beowulf" (2007), torna a fare uso del procedimento denominato performance capture – basato sulla cattura digitale delle interpretazioni degli attori tramite cineprese computerizzate che spaziano a 360 gradi – al fine di rivisitare in maniera decisamente innovativa il mitico "Canto di Natale" di Charles Dickens, pubblicato nel 1843.
Procedimento che ha permesso al grande Jim Carrey d’incarnare non solo l’avaro Ebenezer Scrooge nei diversi momenti della sua esistenza, ma anche i tre fantasmi del Natale Presente, Passato e Futuro che gli vanno a fare visita durante le festività che tanto disprezza.
Una performance in cui, sicuramente, non avrebbe sfigurato neppure il Crispin Glover già più volte al servizio di Zemeckis (era il George McFly del citato "Ritorno al futuro"), mentre anche Gary Oldman, Colin Firth, Bob Hoskins e altri nomi noti della celluloide si nascondono nei vari personaggi di contorno; coinvolti in un’atmosfera fortemente cupa che, se da un lato ricorda non poco le favole dark di Tim Burton, dall’altro non fatica a sfiorare l’horror (basterebbe citare l’immagine del due bambini che rappresentano l’ignoranza e la miseria).
D’altra parte, tenendo in considerazione l’argomento trattato nell’intramontabile storia di redenzione dickensiana, è forse proprio questo il giusto clima per poterla raccontare su pellicola, ulteriormente impreziosita dal sistema di visione in RealD 3D che, in mezzo ad accentuata profondità degli oggetti e protagonisti che sembrano varcare la linea divisoria tra schermo e pubblico, fornisce soprattutto l’illusione di veder cadere la neve in sala.
Però, tra immancabile ironia e un buon ritmo narrativo che non consente di chiudere occhio, è proprio questo l’unico momento in cui si respira fortemente la magia del Natale; per il resto, al di là della parte finale, l’impressione generale è quella di trovarsi immersi in un prodotto sostanzialmente freddo, incapace di colpire al cuore come invece seppero fare cartoon del calibro di "Canto di Natale di Topolino" (1983) o – tanto per rimanere in casa dell’autore di "Forrest Gump" – "Polar express" (2004), che segnò l’esordio della performance capture.
La frase: "Festeggia il Natale come ti pare e lasciamelo festeggiare come mi pare".
Francesco Lomuscio
|