Battleship
Battleship
Titolo Originale: Battleship
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Azione, Guerra
Durata: 131'
Regia: Peter Berg
Sito ufficiale: www.battleshipmovie.com
Sito italiano:
www.battleshipmovie.com/intl/it/
Cast: Liam Neeson, Alexander Skarsgård, Josh Pence, Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Rihanna, Reila Aphrodite
Produzione: Battleship Delta Productions, Film 44, Hasbro, Stuber Productions
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 13 Aprile 2012 (cinema)
Trailer:
(Opinioni presenti: 1 - Media Voto: 4 Stelle)
La pellicola, ispirata al classico gioco Hasbro, Battaglia navale, parla di una flotta di navi costretta ad intraprendere una battaglia con un’armata di origine sconosciuta di cui deve scoprire il potenziale distruttivo e i punti deboli. Parla anche di un gruppo di uomini che lotta contro tutto e tutti per sopravvivere...
Battleship
Della trasposizione su celluloide del noto gioco targato Hasbro Battaglia navale, tutto ci saremmo potuti aspettare, tranne che diventasse una pellicola di fantascienza incentrata sul conflitto tra la Marina militare degli Stati Uniti e un manipolo di malvagi esseri provenienti dallo spazio, attrezzati di ultra-tecnologiche macchine da guerra che tanto somigliano alla ferraglia protagonista dei vari Transformers di Michael Bay.
Del resto, prima di approdare sul grande schermo, gli stessi automezzi trasformabili amici di Shia LaBeouf altro non erano che giocattoli Hasbro, anche se qui possiamo proprio parlare di un look generale che non poco ricorda quello che caratterizza i lavori del regista di Pearl Harbor (2001); a partire dalla prima disastrosa caduta extraterrestre sulla Terra, che non avrebbe certo sfigurato in Armageddon - Giudizio finale (1998).
Al di là di questo, con un Liam Neeson piuttosto sprecato infilato nella divisa di Comandante della Flotta Pacifica, Peter Berg sfrutta il Taylor Kitsch di John Carter (2012), l’Alexander Skarsgård di Melancholia (2011), la superstar della musica Rihanna – al suo debutto cinematografico – e il Tadanobu Asano di Thor (2011) al solo fine di fornire un’anima e un corpo al gruppetto di valorosi combattenti impegnati a salvare il mondo dalla distruzione; oltretutto affiancati dal vero Colonnello dell’Esercito degli Stati Uniti Gregory D. Gadson, privo di entrambi le gambe, e da uno scienziato che, con le fattezze dell’Hamish Linklater de I fantastici 4 (2005), presidia la stazione satellitare internazionale alle Hawaii e si occupa di studiare i cieli alla ricerca di segni di vita.
E, con una prima parte dedicata principalmente alla presentazione dei vari personaggi e una seconda che arriva a sfiorare addirittura l’horror, in particolar modo dal momento in cui gli invasori cominciano a mostrare le proprie fattezze, lo fa richiamando alla memoria il grande cinema d’intrattenimento degli anni Ottanta; sia per quanto riguarda un certo spirito tipico dei film di guerra partoriti dal cosiddetto machismo reaganiano, sia a causa di alcune situazioni che sembrano omaggiarne altre viste in cult e classici del decennio dei Duran Duran (le sole sequenze del campo di baseball e del ponte che crolla con sopra le automobili appaiono quasi come una vaga variante delle analoghe presenti in Brivido di Stephen King).
Mentre una nutrita colonna sonora comprendente AC/DC e Creedence Clearwater Revival provvede a rendere ancora più coatto il fracassone ma veloce insieme tempestato di ottimi effetti visivi; cui Berg conferisce un punto positivo in più sfoderando il proprio particolare e atipico tocco – come fatto in opere precedenti quali Cose molto cattive (1998) e Hancock (2008) – tramite un funzionale risvolto dai connotati ironici, ulteriore testimonianza della sua dichiarata grande passione per la Marina americana.
Pur rimanendo i circa 131 minuti di visione – con tanto di momento a sorpresa dopo i titoli di coda – incapaci di lasciare il segno quanto il primo e il terzo dei succitati lungometraggi riguardanti i Transformers.
La frase:
Siamo forse di fronte all’estinzione del genere umano.
a cura di Francesco Lomuscio
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