Dieci inverni
Dieci inverni
Titolo Originale: Dieci inverni
Nazione: Italia, Russia
Anno: 2009
Genere: Commedia
Durata: 99'
Regia: Valerio Mieli
Sito ufficiale: www.dieciinverni.it
Cast: Luca Avagliano, Glen Blackhall, Francesca Cuttica, Isabella Ragonese, Michele Riondino, Liuba Zaizeva, Sergei Zhigunov
Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia Production, Rai Cinema, United Film Company
Distribuzione: Bolero
Data di uscita: 10 Dicembre 2009 (cinema)
Trailer:
(Opinioni presenti: 2 - Media Voto: 3 Stelle)
È l’inverno del 1999. Un vaporetto attraversa la laguna di Venezia. Camilla, diciottenne schiva, appena arrivata dal paese per studiare letteratura russa, nota tra la folla un ragazzo. Anche lui porta con sé una valigia, anche lui è appena arrivato. I due iniziano a guardarsi: lei è timida, lui più sfacciato. Silvestro ha la stessa età di Camilla, ma diversamente da lei nasconde la sua inesperienza dietro un’ingenua spavalderia. E quando il vaporetto attracca, decide di seguire la ragazza per le calli nebbiose di un’isola della laguna... Così comincia un’avventura lunga dieci anni che porterà i due ragazzi dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frenesia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. Camilla e Silvestro vivranno altre storie d’amore, si scriveranno, saranno conquilini nella stessa casetta sulla laguna, ospiti a un matrimonio nella campagna russa e poi ancora passanti distratti nell’affollato mercato di Rialto. Saranno di volta in volta nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti. Dieci inverni è una storia d’amore, o meglio il prologo di una storia d’amore. Un prologo lungo dieci anni, raccontato per quadri: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.
Dieci inverni
Nell’inverno del 1999, a bordo di un vaporetto che attraversa la laguna di Venezia si trovano la schiva diciottenne Camilla, con le fattezze di Isabella Ragonese (Tutta la vita davanti) e appena arrivata dal paese per studiare letteratura russa, e il coetaneo Silvestro, interpretato da Michele Riondino (Il passato è una terra straniera).
Da questo inaspettato incontro, immersa nella fredda ambientazione dovuta alla grigia atmosfera enfatizzata dalla fotografia di Marco Onorato (Gomorra), comincia la decennale avventura sentimentale alla base del lungometraggio d’esordio di Valerio Mieli, trasposizione di un suo soggetto autobiografico scritto come saggio di diploma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Avventura sentimentale che, tra liti e riappacificazioni, segue la crescita dei due protagonisti, segnati dall’ingresso nell’età adulta e che si trovano ad essere nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini e distanti, mentre vivono altri rapporti di coppia e condividono la stessa casetta sulla laguna, nel corso di quello che in realtà è soltanto il lungo prologo a una storia d’amore.
Lungo prologo che Mieli, senza dimenticare d’inserire un pizzico d’ironia quando necessaria, alterna tra la romantica città veneta e Mosca, supportato sia dalle povere scenografie di Mauro Vanzati (Ma che ci faccio qui!), spesso in sintonia con gli stati d’animo dei personaggi, che dalla colonna sonora per mano dell’accoppiata Alessandro Forti-Francesco De Luca (Tre metri sopra il cielo), il cui pianoforte contribuisce non poco alla fondamentale emersione del lato poetico dell’operazione.
Operazione decisamente gradevole che, oltre a Roberto Nobile (la serie tv Distretto di polizia) nei panni del padre di Camilla e il grande Luis Molteni (Una moglie bellissima) in quelli di un medico, vede coinvolto in una breve apparizione anche il polistrumentista Vinicio Capossela, il quale esegue dal vivo uno stralcio della canzone Parla piano, contenuta nel suo album di inediti Da solo.
La frase:
- Ma tu mi ami?
- No, perché tu mi ami?
- Sì
Francesco Lomuscio
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