Un'estate da giganti
Un'estate da giganti
Titolo Originale: Les géants
Nazione: Francia, Belgio, Lussemburgo
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 84'
Regia: Bouli Lanners
Sito ufficiale: www.hautetcourt.com/...
Sito italiano:
http://unestatedagiganti-ilfilm.it
Cast: Paul Bartel, Zacharie Chasseriaud, Marthe Keller, Martin Nissen, Gwen Berrou
Produzione: Versus Production
Distribuzione: Minerva Pictures, Atlante film
Data di uscita: 31 Ottobre 2012 (cinema)
Trailer:
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È estate. Zak e Seth si ritrovano nel cottage di famiglia senza un soldo e abbandonati dalla madre costantemente assente. Come ogni anno, sono rassegnati a trascorrere l'ennesima estate noiosa. Ma quest'anno le cose cambiano quando incontrano Dany, un ragazzo del posto. Insieme, con il futuro nelle loro mani, iniziano il grande ed emozionante viaggio della loro vita.
Un'estate da giganti
L’estate fiamminga come momento di passaggio alla maturità, o, precisamente, come presa di coscienza delle difficoltà della vita.
E’ quella che vivono i fratelli Zak e Seth, i quali, con le fattezze di Zacharie Chasseriaud e di Martin Nissen, ritrovatisi nel cottage di famiglia senza un soldo e abbandonati dalla madre, costantemente assente, incontrano Dany alias Paul Bartel, un ragazzo del posto.
Incontro che, destinato a trasformarsi nel grande ed emozionante viaggio della loro vita, con il futuro nelle mani, segna il punto di partenza di una favola moderna che non è una favola, in quanto costruita su elementi appartenenti alla realtà e tutt’altro che fantastici.
Una favola moderna che, in un certo senso, potrebbe vagamente richiamare alla memoria il kinghiano Stand by me - Ricordo di un’estate (1986), ma che il belga classe 1965 Bouli Lanners – autore di Ultranova (2005) ed Eldorado (2008) – confeziona guardando tutt’altro che alle produzioni cinematografiche statunitensi indirizzate ai teen-ager.
Tutt’al più, infatti, con il trittico di protagonisti piuttosto sboccati e che sguazzano tranquillamente tra alcool da bere ed erba da fumare, i circa ottantaquattro minuti di visione sembrano porsi in bilico tra lo spirito d’avventura dell’Huckleberry Finn di Mark Twain e i giovani allo sbando di Sweet sixteen (2002) di Ken Loach.
Perché, fondamentalmente, con boschi, campi di granturco e fiumi che contribuiscono a fare della suggestiva campagna belga l’indiretta co-protagonista, è una personalissima visione del romanzo di formazione che Les géants (come s’intitola in patria il film) vuole fornire.
Personalissima visione contrassegnata non solo da grotteschi individui e approfittatori destinati a incrociare la strada di Zack, Seth e Dany, ma anche dalla mancanza di affetto derivata dall’assenza dei genitori; mentre quella che viene progressivamente delineata altro non assume che i connotati della storia di un’amicizia più forte di qualsiasi altra cosa.
Storia di un’amicizia basata sulla forza del saper proseguire da soli il proprio cammino e che Lanners, senza dimenticare un pizzico d’indispensabile humour, immerge nel realismo quasi da documentario, privilegiando in particolar modo le inquadrature fisse.
Del resto, è decisamente un look da pellicola tipica delle proiezioni da festival quello che caratterizza il non eccelso ma neppure disprezzabile insieme.
La frase:
- Che fai?
- Voglio andare.
a cura di Francesco Lomuscio
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