The Way Back
The Way Back
Titolo Originale: The Way Back
Nazione: U.S.A.
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 128'
Regia: Peter Weir
Sito ufficiale: www.thewaybackthemovie.com
Cast: Dragos Bucur, Colin Farrell, Ed Harris, Alexandru Potocean, Saoirse Ronan, Gustaf Skarsgård, Mark Strong, Jim Sturgess, Zahary Baharov
Produzione: On the Road, Point Blank Productions
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 06 Luglio 2012 (cinema)
Trailer:
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Una notte del 1940, durante una bufera di neve, sette prigionieri scappano da un Gulag sovietico. Sono uomini liberi, ora, ma sono anche quasi certamente uomini morti … la loro fuga ha poche possibilità di riuscita, perché le terre che devono attraversare sono a dir poco spietate.
Con poco cibo, nessun equipaggiamento a disposizione e senza avere idea della loro posizione, tantomeno della loro meta, questi uomini si avventurano in un viaggio che gli riserverà difficoltà e tragedie inimmaginabili. Spinti dai soli istinti animali, sopravvivenza e paura, e affidandosi a tratti umani evoluti, compassione e fiducia, vivranno delle esperienze allo stesso tempo profonde e terribili, angoscianti ed estatiche.
Nel corso della loro vicenda, seguiranno un solo, unico principio: andare avanti, andare avanti, andare avanti …
The Way Back
Meglio rischiare tutto scappando che una lenta fine in prigionìa. Di fronte a un'aspettativa di vita che non andava oltre un anno, un piccolo gruppo di reclusi in un gulag decide una fuga quasi impossibile percorrendo clandestinamente, proprio per 12 mesi, circa 10 mila chilometri dalla Siberia all'India, passando per il deserto del Gobi e le cime dell'Himalaya.
Se grazie a Picnic ad Hanging rock si era fatto conoscere a livello internazionale per poi raggiungere l'apice della notorietà con The Truman show, per Peter Weir The Way back rappresenta - tra film per il cinema e la televisione - il quindicesimo titolo, co-sceneggiato (con Keith Clarke, che è anche uno dei produttori esecutivi), co-prodotto e diretto a partire dal libro The Long walk: the true story of a trek to freedom di Slavomir Rawicz, insieme a racconti di sopravvissuti e ricerche.
Al di là dei pretestuosi riferimenti agli internati siberiani (con le micidiali condizioni di fame, freddo e lavoro) e alla storia polacca (dalla spartizione tra Germania nazista e Russia sovietica fino alla caduta del regime del socialismo reale), riassunti nella parte iniziale e nei titoli di coda, con spettacolari riprese di vaste distese a cielo aperto - che siano boschi, laghi, sabbie e nevi - Weir riprende il proprio tema ricorrente della lotta tra l'uomo e le soverchianti forze della Natura e della società, intrapresa sia con individualismo anglosassone che con spirito di corpo di formazione militare, dietro i quali c'è comunque un medesimo vissuto di tragedie affettive. Persi i punti di riferimento, i suoi personaggi di diversa provenienza geografica e culturale (carsimatico il volto di Ed Harris scavato dagli anni, Saoirse Ronan è enigmatica e angelica allo stesso tempo), ritrovandosi nell'istintualità e nel bisogno di far gruppo, strada facendo maturano un inquieto nomadismo che è una disperata marcia di libertà per il ritorno all'irrecuperabile.
La frase:
Questi 13 milioni di chilometri quadrati sono il vostro carceriere.
a cura di Federico Raponi
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