Adorabili amiche
Adorabili amiche
Titolo Originale: Thelma, Louise et Chantal
Nazione: Francia
Anno: 2010
Genere: Commedia
Durata: 90'
Regia: Benoît Pétré
Sito ufficiale:
Cast: Jane Birkin, Caroline Cellier, Catherine Jacob, Thierry Lhermitte, Michèle Bernier, Alexandre Brik, Anne Caillon, Joséphine de Meaux
Produzione: La Fabrique 2, Studio 37
Distribuzione: Nomad
Data di uscita: 15 Giugno 2012 (cinema)
Trailer:
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Nelly è un’insegnante di belle speranze, Gabrielle è single, ricca e borghese, Chantal fa la promoter in un supermercato, ama i cani e odia il marito. Queste le tre protagoniste cinquantenni di Adorabili amiche, opera prima di Benoit Pétré. In comune hanno Philippe, un vecchio amore in procinto di sposarsi con una donna a loro sconosciuta. Un uomo che, per narcisismo ha invitato al suo matrimonio, a la Rochelle, tutte e tre le sue ex. Dopo una iniziale incertezza Nelly, Gabrielle e Chantal decidono di presenziare al matrimonio e partire insieme. Ha inizio un road-movie lungo le strade della Borgogna in cui le tre donne condivideranno un viaggio pieno di peripezie momenti di gioia, di rabbia e di malinconia, di volta in volta divertenti, fragili e commoventi...
Adorabili amiche
Il confronto col passato in un'esistenziale solidarietà di genere. Scritto e diretto dallo sceneggiatore, regista e attore Benoìt Pètrè (aveva esordito nel teatro, firma il suo primo lungometraggio da solo), ispirato e dedicato alla madre e alle altre donne impersonate dalle tre protagoniste, nel titolo originale, all'inizio e sul finale Adorabili amiche omaggia il riferimento ideale a Thelma e Louise, la cui vicinanza si limita alla composizione al femminile del cast e alla strada come percorso di presa di coscienza.
Dopo simpatici titoli di testa sparsi nella scenografia, si parte per un viaggio in una vecchia automobile lungo soleggiate campagne della Borgogna - con l'asfalto e la musica come costanti - che è una sorta di piccola vacanza avventurosa di cinquantenni amiche di liceo, comprendente una fuga dal ristorante di lusso senza pagare, lo smarrimento della borsa, la ruota bucata e la comparsata di alcuni uomini. Differenti le tipologie umane e di classe sociale, e per quanto riguarda l'aspetto lavorativo le due che hanno un'occupazione la vivono con frustrazione, mentre rispetto al piano sentimentale c'è la separata aggressiva e seducente, la single svampita e munita di vibratore, la sposata ma consapevolmente tradita e innamorata di una fantasia di gioventù. Tutte con prole cresciuta, in alcuni casi ancora sotto lo stesso tetto: una ci litiga in apertura, una soffre di incomunicabilità (tuo figlio ha scritto un libro per parlarti), una terza sta troppo addosso e vizia quello maschio, e davanti al quadretto di una famigliola felice c'è chi reagisce con disillusione e chi con amaro incanto. Da una comune condizione di partenza (siamo disperatamente sole), rinsaldando ad anni di distanza reciproca comprensione e affetto, si arriva ad una programmatica, matura e serena presa d'atto (bisogna imparare a vivere con l'amore, ma anche senza). Se non fosse che le caricature della novella sposa e dello sfogo collettivo durante il ricevimento costringono il film in un ambito di commedia più attenta alla trasversalità un po' facile che alle aspirazioni di bilancio generazionale.
La frase:
- Il riso da lanciare agli sposi
- Non hai della ghiaia?.
a cura di Federico Raponi
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