Knockout - Resa dei conti
Knockout - Resa dei conti
Titolo Originale: Haywire
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Genere: Thriller
Durata: 93'
Regia: Steven Soderbergh
Sito ufficiale: www.haywiremovie.com
Sito italiano:
www.knockout-ilfilm.it
Cast: Channing Tatum, Ewan McGregor, Gina Carano, Michael Fassbender, Michael Douglas, Antonio Banderas, Michael Angarano, Bill Paxton, Mathieu Kassovitz
Produzione: Irish Film Board, Relativity Media
Distribuzione: Moviemax
Data di uscita: 24 Febbraio 2012 (cinema)
Trailer:
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Mallory Kane (Gina Carano) è un agente segreto. Lavora per conto di Kenneth (Ewan McGregor) e si occupa di missioni speciali che i governi non possono autorizzare, e dei quali preferiscono non sapere nulla. Giovane e bellissima, Mallory è la migliore in questo campo.
Subito dopo aver portato a termine l'incarico di salvare un ostaggio a Barcellona, Kenneth le assegna un'altra missione a Dublino. L'operazione fallisce e Mallory scopre di essere stata ingannata. Decide di vendicarsi uno ad uno degli uomini che l'hanno tradita. Dovrà usare tutte le sue capacità, i suoi trucchi e le sue abilità per sfuggire dalla trappola che le hanno teso, tornare negli Stati Uniti, proteggere la sua famiglia e ricambiare il favore di coloro che l'hanno ingannata.
Knockout - Resa dei conti
Famosa in tutto il mondo per essere il volto delle Arti Marziali Miste Femminili, Gina Carano è Mallory Kane, agente segreto che, lavorante per conto di Kenneth alias Ewan McGregor occupandosi di incarichi speciali che i governi non possono autorizzare, si trova ad attuare una spietata vendetta nei confronti degli uomini che l’hanno tradita durante una missione a Dublino.
L’ennesimo esempio di donna d’azione che va ad affiancare analoghi modelli di celluloide d’inizio terzo millennio quali la Uma Thurman dei due Kill Bill o la Kate Beckinsale della serie Underworld, sfruttato, però, in un contesto tutt’altro che vicino alla spettacolarità di stampo hollywoodiano tempestata di violenza proto-fumetto.
Del resto, il regista Steven Soderbergh – autore di Ocean’s eleven (2001) e Contagion (2011) – ha sempre pensato ad Haywire (come s’intitola in patria la pellicola) come se fosse un film con Pam Grier diretto da Alfred Hitchcock, anziché qualcosa che si avvicinasse a The Bourne identity (2002).
Ma, paradossalmente, è proprio questa decisione (piuttosto presuntuosa, se vogliamo) di tendere a rappresentare il tutto attraverso un taglio realistico a penalizzare l’insieme, in quanto, nonostante l’abbondanza di azione e di scontri corpo a corpo, la camera spesso fissa e la scelta di non far compiere ai diversi personaggi gesti atti a sfidare inverosimilmente le leggi della fisica finiscono soltanto per spingere nella morsa della fiacchezza l’insieme.
E, se un action-movie manca di adrenalina e forte coinvolgimento emotivo, risulta chiaro che abbia mancato del tutto il bersaglio; in questo caso anche a causa di uno script – a firma del Lem Doobs sceneggiatore di “Insieme per forza” (1991) di John Badham e Dark city (1998) di Alex Proyas – costruito su talmente poche situazioni da sembrare quello di un cortometraggio dilatato a oltre novanta minuti di durata.
La locandina recita Non le hanno lasciato scelta, ma, se continua così, anche Soderbergh non la lascia agli spettatori; perché, una volta tolto il cast all star, spaziante da Michael Douglas ad Antonio Banderas, passando per Michael Fassbender e Bill Paxton, ciò che rimane non appare altro che nelle vesti di prodotto di genere tutt’altro che distante dai tanti destinati direttamente al mercato dell’home video.
La frase:
Non devi pensare a lei come a una donna. No, sarebbe un errore.
a cura di Francesco Lomuscio
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