Underworld: il risveglio

Underworld: il risveglio
Titolo Originale: Underworld Awakening
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Azione
Durata: 88'
Regia: Måns Mårlind, Björn Stein
Sito ufficiale: www.entertheunderworld.com
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Cast: Kate Beckinsale, Charles Dance, Michael Ealy, India Eisley, Kris Holden-Ried, Stephen Rea, Sandrine Holt, Theo James, Richard Cetrone, Jacob Blair
Produzione: UW4 Productions
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 20 Gennaio 2012 (cinema)
Trailer:

(Opinioni presenti: 1 - Media Voto: 4 Stelle)

Sono trascorsi quindici anni da quando Selene e il suo amore, Michael, un ibrido umano-Lycan, hanno sconfitto l'Anziano Marcus in Underworld Evolution, ma da allora il genere umano ha scoperto l'esistenza sia dei Vampiri che dei Lycan e ha scatenato una guerra senza quartiere per sterminarli. Selene, catturata durante il genocidio, si risveglia dopo oltre dieci anni e si ritrova prigioniera in un laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata a sviluppare un vaccino contro i virus che hanno creato Vampiri e Lycan.
Selene è distrutta dalla scoperta che Michael è morto, ma il suo dolore presto passa in secondo piano quando viene a sapere che, mentre era in stato criogenico, ha dato alla luce una bambina, Eve (India Eisley). Alla ricerca di un rifugio per sé e per la figlia, Selene scopre che il suo orgoglioso popolo è stato cacciato fin quasi all'estinzione e che i pochi sopravvissuti, nascosti nel sottosuolo, la respingono.
Al fianco di Selene nella sua vendetta contro Antigen, dove forze oscure tramano per sterminare lei e la figlia, si schiera un giovane vampiro, David (Theo James). Ma nei confronti dei nemici di sempre, i Lycan, che ancora una volta stanno riprendendo il predominio, perfino Selene sembra impotente di fronte al più feroce e crudele antagonista della storia di Underworld - un super Lycan geneticamente modificato.
Film correlati:
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Underworld: Evolution
Underworld: la ribellione dei Lycans

Underworld: il risveglio
Assente nel fiacco prequel Underworld - La ribellione dei Lycans (2009) di Patrick Tatopoulos, dopo un veloce riassunto dei tasselli precedenti la bella Kate Beckinsale torna nel ruolo della leggendaria vampira guerriera Selene in questo quarto capitolo – primo girato in tre dimensioni – della serie nata con Underworld (2003) di Len Wiseman e proseguita con Underworld: Evolution (2006), firmato dallo stesso regista qui soltanto produttore.
Infatti, con un plot che assimila sempre più i contenuti a quelli della saga Resident evil, sono gli svedesi Måns Mårlind e Björn Stein – autori del thriller soprannaturale Shelter - Identità paranormali (2010) – a raccontare su celluloide la nuova vicenda, che, partendo da un pianeta Terra in cui Vampiri e Lycan sono stati sterminati dagli umani in seguito alla scoperta della loro esistenza, vede la donna risvegliarsi oltre dieci anni dopo gli eventi del secondo film, prigioniera nel laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata a sviluppare un vaccino contro i virus che hanno creato le due razze di mostri.
Ed è subito il movimento a dominare i primi minuti di visione, man mano che la protagonista scopre di aver dato alla luce una figlia mentre era in stato criogenico e che da un lato la troviamo intenta a vendicarsi di Antigen, dove forze oscure tramano per eliminarle entrambi, dall’altro, affiancata dal giovane vampiro David alias Theo James, a fronteggiare un super Lycan geneticamente modificato.
Quindi, con lo Stephen Rea de La moglie del soldato (1992) nei panni dello spietato dottor Lane, è chiaro, come c’era da aspettarsi, che viene ripetuto il tipico mix di tematiche horror e dinamiche da videogame trasferito nello schermo, con abbondanza di scontri corpo a corpo e virtuosismi acrobatici.
Fortunatamente, però, non solo il 3D risulta una volta tanto sfruttato nella giusta maniera, ma Mårlind e Stein, a differenza dei loro predecessori, non lasciano affatto a desiderare per quanto riguarda la violenza e, sfoggiando impressionanti ossa rotte e copiosi spargimenti di sangue (seppur quasi sempre digitale), elevano l’insieme al di sopra del solito spettacolo indirizzato ai soli maniaci del joypad.
Nulla di eccezionale, attenzione, ma possiamo tranquillamente affermare di trovarci dinanzi a uno dei più riusciti episodi underworldiani; complici l’onnipresenza dell’azione e il velocissimo ritmo che, se non lasciano certo deluso il fan, possono di sicuro contribuire a farne nascere altri.
La frase:
Dobbiamo resistere agli umani, in ogni modo e maniera possibile.
a cura di Francesco Lomuscio
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