Falene

Falene
Titolo Originale: Falene
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 70'
Regia: Andres Arce Maldonado, Gabriella Cristiani
Sito ufficiale:
Cast: Toto Onnis, Paolo Sassanelli
Produzione: Tauma
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Data di uscita: 28 Ottobre 2011 (cinema)
(Opinioni presenti: 1 - Media Voto: 5 Stelle)

Due amici quarantenni s'incontrano, di sera, per strada. Parlano del più e del meno, della vita, parlano di niente in realtà e dalle loro chiacchiere traspare il vuoto di un'esistenza desiderata, sognata, immaginata, ma mai vissuta. Ma non é una sera come le altre questa. Hanno un appuntamento con qualcuno, un appuntamento che dovrebbe finalmente permettere loro di cambiare vita e realizzare il sogno mai celebrato: abbandonare la mediocre realtà che li circonda, nella quale da sempre sono invischiati e dalla quale mai hanno trovato la forza di uscire. Due ignavi che si muovono nel limbo della vita, cercando confusamente e goffamente di afferrarne il senso e che finiscono con il trasformarsi nella metafora di un'umanità cieca e disperata. Il colpo, però, é velleitario, infantile, assurdo. Illusoria é la fuga dalla realtà che hanno sognato: l'appuntamento con la vita é in realtà con la morte, e ad attenderli c'é la lucida follia del fallimento, la fine di tutti i sogni, la triste, tragica e tardiva consapevolezza di una vita inutile e malamente sprecata. Si ride ma riflettendo.

Falene
Nel catalogo di Distribuzione Indipendente figura un film diretto da Andrès Arce Maldonado (colombiano ma italiano d’adozione), scritto da Andrej Longo e interpretato da due fantastici Totò Onnis e Paolo Sassanelli. Le origini di Falenenon sono cinematografiche: alla fine degli anni ’90, si poteva assistere allo spettacolo teatrale, dieci anni dopo si può andare a vederlo nelle sale e fra qualche tempo, ambizione dell’autore, si potrà leggerlo su carta.
Bari, due amici sui quarant’anni si incontrano una sera per concludere un affare criminoso, che però potrebbe dare una svolta decisiva alla loro vita, da sempre vissuta nell’illegalità. Per ingannare l’attesa, i due discutono animatamente per lungo tempo, finché il criminale non arriva. A quel punto, ecco la svolta, che si rivela essere lontanissima da quella sperata...
Ciò che il regista ha elaborato dal testo teatrale, è un film che si gioca quasi interamente in una sola sequenza, durante la quale la coppia Onnis-Sassanelli parla di molte cose. In dialetto barese, i due discutono sulla reale essenza della cultura, della filosofia, dei principi su cui si basano le azioni umane; il lungo dialogo è scorrevole e divertente, scandito da un botta e risposta veloce e coinvolgente, che fa quasi dimenticare la lunghezza della scena a cui si sta assistendo. Interessante è la visione di Parigi che il protagonista Tonino, tra i due l’intellettuale, vuole inculcare a tutti i costi al suo migliore amico Enzo: la capitale francese è vista come l’opportunità di condurre un’altra vita, lontana dall’ambiente degradato e ostile a cui i protagonisti sono incatenati per ragioni di nascita, ma da cuivorrebbero fuggire al più presto.
Tonino ed Enzo, sono i simboli di una generazione cui è stato negato un futuro e che, a quarant’anni, si ritrova ad avere tanti sogni e poche (forse nessuna) possibilità di realizzarli. L’amore di Tonino per Parigi veicola il tema di fondo: l’incertezza e il malcontento del popolo italiano, soprattutto del sud del paese. Faleneè anche questo, attualità e divertimento, ben coniugati.
Un’ottima idea, quella di trasporre il testo teatrale di Falene in un film: il linguaggio cinematografico, arricchito da inserti digitali e disegni dell’artista Carlo Montesi, si dimostra un ottimo alleato al fine di valorizzare questa storia non troppo complessa (e tratta da un trafiletto di cronaca nera), ma dalle mille qualità, tutte da scoprire. L’autore Andrej Longo la definisce un’opera in divenire, nata in teatro e ancora in continuo sviluppo, che passa per il cinema e siconcluderà, forse, nella narrativa.
La frase:
Enzo, io e te andiamo a Parigi! Io e te!!.
a cura di Fabiola Fortuna
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