Questa storia qua

Questa storia qua
Titolo Originale: Questa storia qua
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: Documentario, Biografico
Durata: 75'
Regia: Alessandro Paris, Sibylle Righetti
Sito ufficiale: www.questastoriaqua.it
Cast: Vasco Rossi
Produzione:
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: 07 Settembre 2011 (cinema)
Trailer:

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Questa storia qua racconta, attraverso materiali di repertorio inediti, l’eccezionale percorso musicale e umano di Vasco Rossi. Venticinque milioni di dischi venduti in trent’anni di carriera, un successo che non tramonta, una storia unica quella di Vasco Rossi, che in questo documentario per la prima volta si racconta, consegnandoci un suo intimo ritratto. Filmati super 8, fotografie di famiglia, VHS amatoriali, vecchie registrazioni radiofoniche contribuiscono a tracciare un quadro nuovo e autentico del rocker emiliano. Vasco ci accompagna lungo le tappe del viaggio che da Zocca, provincia di Modena, lo ha portato sino al successo, e nel tratteggiare la sua storia personale, senza mai prendersi troppo sul serio; le sue parole ci restituiscono anche un’epoca e una generazione. Accanto a lui gli amici, gli affetti di una vita e i musicisti che lo seguono da sempre ci portano alla scoperta di quel luogo speciale fatto di ricordi, nostalgie, ribellione, libertà e talento dove nascono le sue canzoni. Ed è proprio sull’onda delle emozioni e dei ricordi che Vasco Rossi ha composto per il film un inedito dal titolo I soliti. Noi siamo quelli delle illusioni, delle grandi passioni dice la canzone, noi siamo quelli che vedete qui.

Questa storia qua
Il rock ti dà l’idea che tutti ce la possono fare.
Il percorso musicale e artistico di Vasco Rossi raccontato da Sybille Righetti e Alessandro Paris attraverso la sua voce narrante e lo sfruttamento di tanto materiale di repertorio, tra vhs amatoriali, super 8, fotografie di famiglia e registrazioni radiofoniche.
Trent’anni di carriera (e trenta milioni di dischi venduti) rievocati a partire dalla morte del padre, quando era bambino, dopo la quale passò dallo scherzare al prendere in affitto un capannone in cui suonare; un po’ come un loft a New York, solo che, in realtà, era a Casalecchio.
Perché, tra immagini riguardanti il fondamentale nonno Seghetti e reminescenze dei primi amori, non è una certa ironia ad essere assente nelle parole dell’autore di Ogni volta, il quale, oltre a considerare Los Angeles il paradiso del mondo dei musicisti, sfodera divertenti aneddoti come quello relativo al suo primo impatto con la stampa, ai tempi di un’esibizione da bambino.
E, ovviamente, in mezzo a interventi della madre Novella e di amici quali il manager Floriano Fini, lo psichiatra Angelo Righetti, Gaetano Currieri degli Stadio e Marco Gherardi, con il quale, giovanissimo, suonava nei Little boys, sono i suoi successi musicali – da Bollicine a Il mondo che vorrei, passando per Vivere – ad accompagnare quello che si presenta nelle vesti di ritratto intimo da schermo; nel cui corso, inoltre, rivela di non sentirsi un fenomeno e neppure intelligente in maniera particolare, ma, semplicemente, un individuo con momenti di genio e lunghi periodi di normale mediocrità.
Mentre, senza dimenticare neppure dichiarazioni del musicista statunitense Stef Burns, emergono le genesi di titoli noti come Vita spericolata e Albachiara ed apprendiamo che il pensiero del rocker nativo di Zocca era svolgere la professione di disc jockey, non diventare cantautore.
Con inevitabili ricordi del forte rapporto con il compianto chitarrista Massimo Riva, fino al culmine di una veloce operazione che, impreziosita dalla presenza dell’inedita I soliti, si mostra efficace nel portare alla luce il Vasco nazionale che non abbiamo mai visto sul palco o davanti agli obiettivi di ripresa.
Pur risultando, forse, eccessivamente breve, soprattutto agli occhi degli affamati fan rossiani.
La frase:
Vasco ha sempre avuto la mania di cantare, di suonare.
a cura di Francesco Lomuscio
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