Un alibi perfetto

Un alibi perfetto
Titolo Originale: Beyond a Reasonable Doubt
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 105'
Regia: Peter Hyams
Sito ufficiale: www.beyondareasonabledoubtmovie...
Sito italiano:
www.specials.it.msn.com/unalibiperfetto
Cast:: Michael Douglas, Jesse Metcalfe, Amber Tamblyn, Orlando Jones, Joel Moore, Michael C. Mike Allen, David Born, Krystal Mayo, Edrick Browne, Megan Brown
Produzione: Foresight Unlimited, RKO Pictures, Signature Pictures
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 13 Novembre 2009 (cinema)
Trailer:

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Un giovane giornalista é convinto che il procuratore distrettuale sia corrotto e che manipoli i processi a suo piacimento. Per dimostrare la sua tesi si fa coinvolgere volontariamente in un processo per omicidio. Il gioco, però, diventa pericoloso ed i risvolti del tutto imprevisti...

Un alibi perfetto
Classe 1943 e con oltre una ventina di regie all’attivo, il newyorkese Peter Hyams è uno di quei nomi che hanno saputo cavalcare la professione cinematografica cimentandosi, spesso dignitosamente, in quasi tutti i generi, pur senza riuscire mai a confezionare un vero e proprio capolavoro o classico.
Per intenderci, è colui che ha diretto sia Sean Connery in Atmosfera zero (1981) e Il presidio, scena di un crimine (1988), che Jean-Claude Van Damme in Timecop - Indagine dal futuro (1994) e A rischio della vita (1995), oltre ad aver permesso ad Arnold Schwarzenegger di combattere contro Satana in Giorni contati (1999).
Anche se la sua filmografia, che include perfino l’horror Relic - L’evoluzione del terrore (1997), riconosce foe i titoli più noti in Capricorn One (1977) e 2010 - L’anno del contatto (1984).
Filmografia cui va ad aggiungei questo rifacimento di L’alibi era perfetto, diretto nel 1956 dal grande Fritz Metropolis Lang, nel quale viene raccontata la vicenda del giovane e ambizioso giornalista C.J. Nicholas (Jesse Meatcalfe), che indaga sul procuratore distrettuale corrotto Mark Hunter (Michael Douglas) facendosi passare per il maggiore indiziato di omicidio e finendo con l’essere incriminato a sua volta dallo stesso.
Una vicenda che Hyams costruisce privilegiando non solo il rapporto tra il protagonista e il collaboratore Corey Finley (Joel David Moore), unico in grado di dimostrare la sua totale innocenza, ma anche quello con Ella Crystal (Amber Tamblyn), assistente del procuratore di cui s’innamora.
Per un prodotto che, penalizzato da un eccessivamente lento ritmo narrativo, sembra cominciare a decollare solo dopo circa un’ora di visione senza infamia e senza lode, tirando in ballo un paio di situazioni serrate e qualche accenno di teione.
Ma, se in un primo momento la regia e il look generale sembrano rimandare in maniera quasi nostalgica al modo di fare cinema in voga tra gli anni Settanta e Ottanta, una volta superato l’epilogo a sorpresa (???) è facile associare l’iieme, del tutto privo di sequenze memorabili, al poco più che mediocre episodio di un qualsiasi telefilm.
La frase: Tu sei ossessionato da quell’uomo.
Francesco Lomuscio
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