Uomini di Dio
Titolo Originale: Des hommes et des dieux
Nazione: Francia
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 120'
Regia: Xavier Beauvois
Sito ufficiale:
Cast: Jean-Marie FRIN, Jacques Herlin, Philippe Laudenbach, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Roschdy Zem, Sabrina Ouazani, Goran Kostic, Lambert Wilson, Xavier Maly, Loïc Pichon
Produzione: Armada Films, Why Not Productions
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: 22 Ottobre 2010 (cinema)
Trailer:
(Opinioni presenti: 3 - Media Voto: 4 Stelle)
Un monastero in cima alle montagne del Maghreb in un periodo non precisato degli anni ‘90... Otto monaci cistercensi francesi vivono in armonia con la popolazione musulmana. Vicini agli abitanti del villaggio, partecipano alle loro attività lavorative e alle loro feste e si occupano delle loro quotidiane necessità mediche. Quando un gruppo di lavoratori stranieri viene massacrato, il panico si impadronisce della regione. L’esercito cerca di convincere i monaci ad accettare una protezione armata, ma i confratelli la rifiutano. Poco dopo ricevono la visita di un gruppo di fondamentalisti islamici che rivendicano la responsabilità del massacro. Christian, il Priore, affronta con fermezza Ali Fayattia, il leader degli uomini armati, convincendolo ad andarsene. Ma il dubbio si è insinuato tra i monaci: alcuni vogliono andar via, altri insistono sul loro dovere di restare. Christian propone un periodo di riflessione prima di prendere una decisione collettiva. I monaci provano ad andare avanti come se niente fosse cambiato, ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. Quando accettano di curare alcuni terroristi, le autorità protestano e cominciano a premere perché tornino in Francia.Christian organizza una nuova votazione. Ma stavolta i confratelli sono tutti d’accordo. Rimarranno, a qualsiasi costo...
Uomini di Dio
Prima ancora dell’undici settembre, prima ancora delle guerre in Afghanistan e della prima in Iraq, il terrorismo islamico colpì un gruppo di frati trappisti di tre divei monasteri in Algeria. Sequestrati nella notte tra il 26 e il 27 Marzo, i sette fratelli furono giustiziati circa due mesi dopo a causa del mancato rilascio del governo francese di una serie di prigionieri arrestati per salvaguardare la sicurezza nazionale.
Le settimane precedenti al loro rapimento sono quelle raccontate in “Des Hommes et des Dieux”, film in concoo a Cannes 2010. Come già abbiamo detto in altre occasioni, non peiamo purtroppo che un fatto tragico, anche se dal grande significato politico, storico o di cronaca, sia motivo sufficiente per diventare base per realizzarci sopra film di finzione. Bisogna fare di più oltre al raccontare la semplice storia, ci deve essere un’idea di regia e sceneggiatura dietro, non si può peare che, siccome si tratta di situazioni di vita vera, queste siano di per sé interessanti.
Escludendo il tragico epilogo di cui si sa già dal principio, la narrazione di “Des Hommes et des Dieux” è modesta ma vive di piccoli strappi, senza mai coinvolgere né intellettualmente, né visivamente. Si seguono le varie maioni dei frati nel territorio, l’affetto, ricambiato con la gente del posto, la loro generosità e la dimostrazione che non siano le religioni a dividerci, ma gli uomini che partono da queste per farne ragioni di potere, ma si tratta di un iieme di coiderazioni che arrivano allo spettatore già dopo una decina di minuti. Il resto è ripetizione. L’escalation di violenza che visse l’Algeria, e che rende eroica la decisione dei frati di non scappare, viene rappresentata da un unico evento tragico oltre che dal racconto (non dalla visione) dell’abbandono dei villaggi da parte della preoccupata popolazione comune. Il continuo richiamo ai valori della tolleranza, alla preghiera e alla pace reciproca, sono più che condivisibili, ma la forma con cui vengono presentati, discoi dal tono paternale che basterebbe ascoltare anziché guardare, risulta spesso iopportabile. Dispiace che una storia del genere, di certo importante sotto tanti punti di vista, non abbia quindi il film che merita. La sua distribuzione sarebbe stata in qual caso sicuramente maggiore di quella che sarà.
La frase: E’ proprio in queste situazioni che è fondamentale celebrare la nascita di Cristo.
Andrea D'Addio
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